Dieta alcalina: esempio di dieta alcalinizzante per ridurre l’acidità del ph
La dieta alcalina permette di cambiare l’acidità dell’organismo che è indicata con un numero pH, ci si chiede se un’alimentazione alcalinizzante serve, fa dimagrire, funziona davvero, e anche se è utile contro i tumori. Risponderemo a queste domande spiegando i meccanismi di regolazione dell’acidità, dunque come la dieta alcalina può migliorare questo parametro e quali sono i benefici di una nutrizione basica.
Come funziona il pH del corpo umano
Organi, tessuti e cellule funzionano meglio quando il pH è basico, cioè alcalino. Ed ecco perché la dieta alcalinizzante è ritenuta un toccasana: ha lo scopo di ridurre l’acidità dell’organismo per farci sentire come nuovi.
D’altronde, il corpo umano è fatto per essere leggermente alcalino, infatti l’ideale sarebbe avere un pH che va da 7.1 a 7.5 (ancora meglio se abbiamo un valore compreso tra 7.39 e 7.41). Tuttavia, la dieta sregolata e altre attività fisiologiche rendono il nostro organismo un ambiente acido. Ad esempio:
- dieta acida (ricca di alimenti che acidificano l’organismo),
- dormire poco e male (meno di 8 ore a notte e svegliarsi stanchi),
- ritmi frenetici e stress psico-fisico,
- attività fisica intensa,
- orari irregolari per svolgere le attività quotidiane.
Tutti questi sono fattori che conducono inevitabilmente ad avere un pH acido, o meglio, predispongono all’acidificazione dell’organismo. Per mantenere un pH alcalino serve invece avere uno stile di vita sano, ad esempio:
- dieta alcalinizzante o che evita cibi di una dieta acida,
- dormire almeno 8 ore a notte (svegliandosi riposati),
- routine leggera,
- svolgere attività fisica moderata,
- orari regolari per le normali attività quotidiane.
E’ dunque unendo le buone abitudini alimentari a uno stile di vita sano, più vicino ai ritmi naturali del corpo umano, che rendiamo l’organismo alcalino.
Come ridurre un pH acido con la dieta alcalinizzante
La dieta alcalina propone il consumo di cibi alcalinizzanti come verdure, frutta, legumi, frutta secca. Sono esclusi quelli che hanno un pH più basso (quindi più acidi) come carne, pesce, latticini.
Sostanzialmente per molti aspetti si riconduce ad un’alimentazione di tipo vegetariano anche se con un motivo di fondo differente: è una dieta povera di proteine animali e ricca di fonti vegetali
La dieta alcalina funziona? Il parere di AIRC
Nessuno studio rigoroso ha mai dimostrato che le diete alcaline abbiano alcun effetto di prevenzione o cura del cancro a causa del pH. Chi suggerisce queste diete enfatizza l’importanza di consumare frutta, verdura, radici, tuberi e legumi, riducendo l’apporto di proteine. Questi alimenti possono certamente avere effetti protettivi contro i tumori, ma a causa dei nutrienti e delle altre sostanze che contengono, e non perché possano influenzare il pH dell’organismo. Per esempio, il consumo di fibre riduce il rischio di tumore dell’intestino. Anche una dieta che risponda totalmente ai canoni di scientificità, però, non è in grado da sola di curare il cancro; può invece aiutare l’organismo ad affrontarlo e a sopportare meglio le cure.
Alimenti acidi: evitali o riducili per riequilibrare il tuo ph
Gli alimenti acidi, come accennato in precedenza, si trovano soprattutto tra quelli di origine animale. Ecco un elenco dei cibi maggiormente acidi e consumati di frequente.
- Carne, in particolare quella rossa; il pesce acidifica di meno
- Latticini: specialmente quelli vaccini, invece quelli di capra e pecora generano minore acidità
- Uova
- Farinacei raffinati: come pane bianco, farina 00 e dolci industriali
- Zucchero bianco: è uno dei più potenti acidificanti, purtroppo presente in moltissimi prodotti confezionati. Meglio sostituirlo con del miele biologico, sciroppi (agave, acero, malto, riso) o stevia
- Sale bianco: meglio quello rosa dell’Himalayia; quando possibile, sostituirlo con le spezie
- Legumi secchi
- Cacao
- Caffè
- Alcolici
- Bevande gassate
- Tè nero
Come funziona la Dieta alcalina
Se hai sentito parlare della dieta alcalina e ti stai chiedendo come funziona e se può aiutarti a ridurre l’acidità del tuo corpo, sei nel posto giusto. La dieta alcalina è un approccio nutrizionale che mira a ridurre l’acidità dell’organismo attraverso la scelta consapevole di determinati alimenti. Seguire una dieta alcalinizzante può contribuire a ristabilire l’equilibrio e migliorare il pH del tuo corpo.
Ecco un esempio di dieta alcalina che puoi considerare:
- Verdure: Includi abbondanti porzioni di verdure a foglia verde, come spinaci, broccoli, cavolo e lattuga. Aggiungi anche altre verdure alcalinizzanti come carote, cetrioli, zucchine e peperoni.
- Frutta: Opta per frutta fresca e matura, come banane, mele, agrumi, meloni e bacche. Queste sono fonti di nutrienti alcalinizzanti che contribuiscono a mantenere un pH equilibrato.
- Legumi: I legumi, come fagioli, lenticchie e ceci, sono una buona fonte di proteine vegetali e sono alcalinizzanti. Puoi includerli nelle tue zuppe, insalate o come base per piatti principali.
- Cereali integrali: Scegli cereali integrali come riso integrale, quinoa, grano saraceno e farro. Questi alimenti forniscono energia sostenuta e contribuiscono a mantenere l’equilibrio alcalino nel tuo corpo.
- Frutta secca: Le mandorle, le noci, le noci del Brasile e le noci di macadamia sono esempi di frutta secca alcalinizzante. Aggiungile come spuntino o come condimento per insalate e piatti.
- Bevande: Bevi acqua alcalina o aggiungi al tuo acqua il succo fresco di Limone o lime per renderla alcalinizzante. Evita bevande gassate, tè nero e caffè, che possono aumentare l’acidità del corpo.
- Alimenti da evitare o ridurre: Limita il consumo di alimenti acidi come carne rossa, latticini, uova, farinacei raffinati, zucchero bianco, sale bianco, cacao, caffè, bevande alcoliche e bevande gassate.
È importante sottolineare che seguire una dieta alcalina non è l’unica chiave per la salute. È necessario adottare uno stile di vita sano complessivo, che includa anche attività fisica moderata, sonno sufficiente e una gestione efficace dello stress.
Infine, è importante sottolineare che non esistono studi rigorosi che dimostrino che le diete alcaline abbiano effetti specifici sulla prevenzione o la cura del cancro a causa del pH. Tuttavia, una dieta alcalina basata su alimenti sani come frutta, verdura e legumi può fornire numerosi benefici per la salute, inclusa la riduzione del rischio di tumori, grazie ai nutrienti e alle sostanze che contengono.
Esempio di un giorno di Dieta alcalinizzante
Ecco un esempio di un giorno di dieta alcalina:
- Colazione: Porridge di fiocchi d’avena con latte di mandorle e frutta fresca (come banane e fragole) con una tazza di tè verde o un bicchiere d’acqua alcalina con succo di limone.
- Spuntino mattutino: Una manciata di mandorle o noci.
- Pranzo: Insalata mista con verdure a foglia verde (spinaci, lattuga) condita con olio d’oliva e aceto di mele. Una porzione di quinoa con verdure grigliate (come zucchine e peperoni). Una porzione di legumi (fagioli o ceci) come accompagnamento. Una fetta di ananas come dessert.
- Spuntino pomeridiano: Carote baby o sedano con hummus fatto in casa.
- Cena: Salmone alla griglia con erbe aromatiche. Quinoa o riso integrale come contorno. Verdure al vapore (broccoli, asparagi) condite con succo di limone. Una tazza di tisana alle erbe.
- Spuntino serale: Yogurt di soia con una spruzzata di miele biologico e granola.
Ricorda di bere abbondante acqua alcalina o aggiungere succo di limone fresco alla tua acqua durante il giorno. Questo è solo un esempio di un giorno di dieta alcalina. È importante variare la tua alimentazione e includere una varietà di frutta, verdura, legumi e cereali integrali per garantire un adeguato apporto di nutrienti. Inoltre, personalizza la dieta in base alle tue preferenze alimentari e consulta sempre un professionista della salute o un nutrizionista per ricevere una consulenza personalizzata.
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Le indicazioni riportate negli articoli di Dieta e Ricette hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come medico, nutrizionista o dietista, il cui intervento si rende necessario per la prescrizione e la composizione di terapie alimentari personalizzate.
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